MeLab è appena finito.
Sono stati 21 incontri ricchi di molte storie, tecniche, esperienze e formazione.
Siamo stati un piccolo grande gruppo, ognuno con i propri obiettivi espliciti e segreti da poter portare nelle nostre vite personali e lavorative.
Abbiamo sperimentato comunicazione, meditazione, autoipnosi, creatività e problem solving.
Oggi ho ricevuto questa mail e la condivido così come è arrivata.
Grazie.
Sentirsi parte del gruppo. Da subito. Io sono subentrata quando erano già stati fatti alcuni incontri. Loro già si conoscevano. Loro avevano già fatto gruppo. Ed io non sono brava ad inserirmi. Fin da piccola. Quindi con una certa ansia mi avvicino al cancello. Pensavo a quale approccio sarebbe stato efficace. Per non farmi risultare da escludere. Ero pure in un periodo della mia vita imbronciato. Pensavo che mi sarei sentita fuori. Fuori dal gruppo. Fuori dai discorsi. Fuori dai giochi. Fuori… di testa.
Entro e qualcuno ha portato i biscotti. “Qui è tutto molto informale” mi viene detto “ma non per questo meno serio”.
E rimango un po’ così… spiazzata. Non è quello che mi aspettavo.
Cominciano a chiedersi “Allora, avete mantenuto i propositi con cui vi siete lasciati l’anno vecchio?”
Io penso “le solite cazzate”.
Invece lui comincia a disegnare delle scale e a raccontarci di come ci si dovrebbe porre nei confronti degli obiettivi, se si vogliono raggiungere. Quali caratteristiche devono avere gli obiettivi per poter essere raggiunti. E la scala.
E sentirsi fieri anche se si è salito solo il primo gradino. Che “una volta ogni tanto” è sempre più di Mai. E questa “volta ogni tanto” ogni tanto diventa “spesso” e “spesso” diventa sempre più spesso… A volte capita che poi si torni a capo.
Ma aver fatto mezza scala una volta, è meglio di non essere riuscito a farla mai. Allora poi ci riprovi.
Il segreto della perseveranza, io che perseverante non lo sono mai stata, è riuscire a sentirmi soddisfatta del “mezzo obiettivo”. Cioè anche quando non sono perserverante, ma continuare a provare ad esserlo fino a che ci provi così spesso da diventarlo.
La figata… è che questa scala e questa mentalità vale per il raggiungimento di qualsiasi obiettivo.
E no. Non c’è solo teoria. Ci fa prendere un quadernetto e via… scrivere… pensare a quali sono i nostri obiettivi. Se corrispondono alle caratteristiche che dovrebbero avere. Pensare a quali scalini ci sono in mezzo. Per sentirsi soddisfatti.
Condividere se vogliamo, solo se vogliamo. Davvero qui non è necessario condividere. Il discorso prosegue comunque. Tu puoi confrontarti con te stesso. Solo se lo vuoi, poi, con gli altri.
Sentirmi parte del gruppo… dicevo. Questa è stata la cosa più bella.
Ed era solo il mio primo giovedì.