Caratteristiche del primo Attacco di Panico
Vi sono delle caratteristiche fondamentali che si evidenziano soprattutto nel primo attacco di panico:
- Una vivida illusione di avere gravi problemi che possono essere principalmente (e/o):
- cardiaci
- respiratori
- neurologici
- psichiatrici
- Tale illusione è incomprensibile e inspiegabile: non trova apparentemente una spiegazione, né esterna, né interna e, quindi, non trova nemmeno una possibile soluzione. La persona, cioè, non è a conoscenza (fino a quel momento) di avere quei problemi (cardiaci, neurologici, ecc) e non trova cause nell’immediata storia personale di un tale “attacco psicologico interno” (es: sono stressato, sono una persona ansiosa e paurosa, è colpa della litigata appena fatta,…).
Dall’Attacco al Disturbo di Panico

I tentativi di spiegazione sono postumi. E se tali spiegazioni sono guidate dalla paura e dall’incertezza, il processo circolare del singolo attacco di panico (sensazione –> percezione paurosa –> aumento attenzione ai segnali interni –> aumento intensità fisiologica –> sensazione… ) si solidifica e si concretizza. La spirale vorticosa diventa così: primo attacco di panico –> paura che debba ricapitare –> focalizzazione preoccupata dell’attenzione verso i segnali fisiologici –> aumento probabilità nuovo attacco (vedi art Panico 3).
La persona ristruttura la propria quotidianità o su una falsa certezza clinica (es: ho un problema cardiaco che non si riesce ancora a diagnosticare) o – associando l’attacco di panico alla situazione in cui si è verificato – su una falsa certezza psicologica (es: quando salgo in autobus vado in crisi) oppure su una forte incertezza psicologica legata a sé (es: non capisco, non mi controllo più e so che all’improvviso mi può ricapitare).
Queste 3 modalità di racconto – spesso tra loro mescolate – predispongono la persona a vivere in uno stato di perpetua e latente preoccupazione che un nuovo attacco possa tornare. Le persone, quindi, tenderanno ad evitare situazioni in cui sia previsto un aumento dell’attività fisiologica (es: corsa, sforzi, forti emozioni…) o situazioni specifiche additate come cause (es: l’autobus) o in generali situazioni sociali in cui non vi sia una sicura “uscita di sicurezza”.
Questa situazione di attesa del pericolo genera:
- profezie che si autoavverano o si autodeterminano (cioè il credere che succederà aumenta le possibilità che ciò avvenga)
- costruzione di un’immagine di sé incapace di far fronte alla situazione (si veda il costrutto cognitivista di impotenza appresa o learned helplessness)
- sollecitazione stressogena del SNA che abbassa le soglie di reattività.
È la natura della spiegazione a favorire la costruzione di una storia di Panico. La persona necessita di avere una spiegazione funzionale a ritrovare la strada per ricondurre uno o più episodi di panico ad una situazione affrontabile e normalizzante.
Panico dovuto a cause fisiologiche e condizioni mediche
La maggior parte delle persone evita attacchi di panico quotidianamente senza nemmeno accorgersene. Ma quando la soglia di sensibilità è molto bassa, un attacco di panico può giungere per motivi banali:
- eccesso di anidride carbonica
- difficoltà di digestione
- sbalzi di pressione
- eccesso di acido lattico
- aumento o diminuzione della temperatura esterna
- situazioni stressanti
- variazioni glicemiche
Vi sono della patologie mediche che possono favorire la comparsa di un attacco di panico:
- Epilessia temporale
- Malattie della tiroide
- Feocromocitoma: tumore, generalmente benigno, caratterizzato da crisi improvvise per iperproduzione di adrenalina.
- Broncopneumopatie croniche ostruttive
- Sindrome dell’intestino irritabile
- Altri disturbi endocrinologici, come ad esempio le crisi ipoglicemiche dovute dal diabete.
Un attacco di panico può essere provocato anche dall’assunzione di sostanze:
- sostanze farmacologiche: cortisonici, tiroxina, insulina in dosi eccessive, broncodilatatori, pillole dietetiche ecc.
- sostanze psicoattive: caffeina, bevande alcoliche, anfetamina e simili, cocaina, cannabis, allucinogeni, inalanti ecc
- sostanze tossiche: sostanze volatili (come vernici o benzina), anidride carbonica, gas nervini, insetticidi
O anche dall’astinenza da:
- sostanze farmacologiche: sedativi, ipnotici e ansiolitici
- sostanze psicoattive: bevande alcoliche, cocaina ecc.
Avere una spiegazione medica (o fisiologica) del perché dell’aumento di alcuni segnali dell’attività fisiologica blocca sul nascere la spirale vorticosa impedendo un’eccessiva preoccupazione. La persona, quindi, sa già bene che comportamento attuare per risolvere o alleviare la situazione.