Attacchi di panico

Cosa sono gli attacchi di panico?

Attacchi di Panico - Sintomi attacchi di panico
Esemplificazione della spirale vorticosa dell’attacco di panico

Un attacco di panico è un’improvvisa percezione paurosa a rapida crescita circolare*.
Solitamente si sviluppa in pochi minuti (dicono 7-8 minuti, ma mi si permetterà qualche dubbio sulle metodologie di raccolta di tale dato temporale).
Con crescita circolare, intendo che si tratta di un processo interdipendente a più fasi che si amplificano reciprocamente: la percezione dei segnali fisiologici come segnali di pericolo innesca una focalizzazione preoccupata dell’attenzione sugli stessi; questo aumenta l’intensità degli stessi segnali fisiologici che a sua volta farà crescere la percezione di pericolo e quindi la preoccupazione.
Tutto ciò si svolge in pochi istanti e la persona giunge velocemente a temere il peggio (es: soffocamento, pazzia, infarto, ictus, morte).
Gran parte delle tecniche di intervento psicologico, fanno sì che questa spirale vorticosa si interrompa prima di giungere a livelli troppo critici, per permettere alla persona di riprendere il controllo della situazione, del proprio corpo e della propria mente.

* Scelgo di usare il termine “percezione” e non “emozione” per sottolineare tale processo di organizzazione degli elementi sensoriali disponibili. Scelgo “percezione” e non “interpretazione” per sottolineare come tale processo sia illusoriamente reale.
La circolarità del processo fa sì che: non si possa determinare una causa iniziale, e che tale ricerca sia inutile.

Attacchi di panico: sintomi

Perché è importante conoscere i sintomi degli attacchi di panico?
Perché, a differenza di quel che accade per altre etichette diagnostiche, la consapevolezza che le proprie percezioni di terrore e spavento siano causate da un attacco di panico spesso riduce l’intensità dell’attacco stesso. La persona informata sa di non essere realmente sul punto di morire, impazzire o altro e così la spirale vorticosa viene interrotta o attenuata. Per tale utilità, ecco l’elenco dei sintomi degli attacchi di panico:

  1. Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
  2. Sudorazione
  3. Tremori fini o a grandi scosse
  4. Dispnea o sensazione di soffocamento
  5. Sensazione di asfissia
  6. Dolore o fastidio al petto (e braccio sinistro)
  7. nausea o disturbi addominali
  8. Sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
  9. Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)
  10. Paura di perdere il controllo o di impazzire
  11. Paura di morire
  12. Parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
  13. Brividi o vampate di calore

Secondo il DSM IV  si può parlare di Attacco di Panico per un periodo preciso di paura o disagio intensi, durante il quale quattro (o più) dei precedenti sintomi si siano sviluppati improvvisamente ed abbiano raggiunto il picco nel giro di 10 minuti.

Nel DSM 5 la descrizione dell’attacco di panico sostanzialmente non varia

Nel manuale diagnostico uscito nella sua 5^ edizione nel maggio 2013, le caratteristiche essenziali degli attacchi di panico rimangono invariate. Viene semplificata la terminologia usata per descrivere i diversi tipi di attacco – che nel DSM IV era: attacchi di panico inaspettati (non provocati); attacchi di panico causati dalla situazione (provocati) e attacchi di panico sensibili alla situazione – usando solo la distinzione tra:

  1. Attacchi di panico inaspettati
  2. Attacchi di panico attesi

Come nel DSM IV anche nel DSM 5 (ma qui vi sarebbero da fare delle precisazioni) gli attacchi di panico servono da marker prognostici e diagnostici di molti altri disturbi psichici, non solo per quelli d’ansia (es: Disturbo dell’umore indotto da sostanze; Disturbo Bipolare; Disturbi Depressivi).

Il disturbo di panico e l’agorafobia: dsm IV e dsm 5

Come intuibile dalle righe precedenti, l’attacco di panico e il disturbo di panico sono due cose differenti. Cioè si possono avere degli attacchi di panico senza soffrire del DP (Disturbo di Panico o DAP: Disturbo di Attacchi di Panico). Questo dipende dalla frequenza degli attacchi, dalla lunghezza del periodo in cui essi si presentano, dalla preoccupazione persistente e dall’assenza di altri disturbi o patologie.
Il Disturbo di Panico è caratterizzato da ricorrenti Attacchi di Panico inaspettati, riguardo ai quali vi è una preoccupazione persistente.

È facile intuire il perché tale disturbo sia legato all’agorafobia.
La caratteristica essenziale dell’Agorafobia è l’ansia relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può essere difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali può non essere disponibile aiuto in caso di Attacco di Panico o sintomi tipo panico.

Nel DSM IV venivano differenziate due diagnosi:

  1. disturbo di panico con agorafobia
  2. disturbo di panico senza agorafobia

L’agorafobia era così concettualmente legata al disturbo di panico che nel DSM IV l’unico modo per isolarla da esso era negarlo nella diagnosi di Agorafobia Senza Anamnesi di Disturbo di Panico.
Nel DSM 5, invece, il Disturbo di Panico e l’Agorafobia sono maggiormente separati, ciascuno con criteri distinti. Questo cambiamento riconosce, a livello statistico, che un numero rilevante di individui possa soffrire di agorafobia senza avere sintomi di panico.
I criteri diagnostici per l’agorafobia restano quelli del DSM-IV, anche se ora è necessario rilevare due o più contesti agorafobici per distinguere l’agorafobia dalle fobie specifiche.

Per approfondimenti sulle principali modifiche nel DSM 5 vedi qui

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