Antonio Banderas: il rovina terapia familiare
Vi sono tante figure retoriche, tante immagini e tante frasi fatte sulla famiglia. Una di quelle che solitamente usavo di più con genitori o coppie in consulenza è quella de “la famiglia del Mulino Bianco”.
Molte persone ritengono che lo psicologo sia un moralizzatore e interpreterà come patologica ogni cosa che si discosti da un’immagine familiare “serena e sorridente”. Altre coppie, invece, ritengono loro stesse che la propria famiglia dovrebbe essere sempre “serena e sorridente”.
Quindi. Pochi minuti dopo l’inizio del colloquio con la coppia io solitamente chiarivo la cosa:
“Non vorrete mica essere la famiglia del Mulino Bianco, vero?”
Risata generale e ristrutturazione degli obiettivi familiari.

MA se lo faccio ora, caro il mio Antonio Banderas, alla signora brillano gli occhi.
Le brillano gli occhi, capito?
Per un esperto di linguaggio corporeo poi, la cosa è ancor più evidente. Le pupille le si dilatano, caro il mio Antonio Banderas. Si inumidisce le labbra, caro il mio Antonio Banderas. Si accarezza i capelli, caro il mio Antonio Banderas. La testa le comincia leggermente a ciondolare come se imitasse i movimenti del tango. E poi dice:
“No, certo che no!”
Ridendo e coprendosi il volto con una mano. Capito? Ridendo e coprendosi il volto con una mano. Caro il mio Antonio Banderas!
Lui, il marito, invece, si fa più piccolo, accavalla le gambe, abbassa lievemente il capo, guarda lei con un po’ di sospetto, poi si passa una mano dietro al collo, scuote decisamente la testa e si aggiunge alla moglie in un:
“No, assolutamente no!”
Mentre i suoi occhi tradiscono il ribrezzo di fronte all’immagine di sua moglie coinvolta in un Abbraccio.
Pochi mesi di pubblicità e già stiamo perdendo lo stereotipo della famiglia del Mulino Bianco! E con essa anche la possibilità che io usi quella metafora per condividere con i miei clienti che loro, come tutti, mai vorrebbero essere perfettini e patinati, sempre sereni e sorridenti.
Allora sai che faccio, caro il mio Antonio Banderas?

Pochi minuti dopo l’inizio del colloquio come sempre dico:
“Non vorrete mica essere la famiglia del Mulino Bianco, vero?”
Ma poi aggiungo: “Cioè: non vorrete mica avere in soffitta uno spagnolo di 60 anni, alto un metro e mezzo che parla con le galline con accento americano, vero?”
Risata generale e ristrutturazione degli obiettivi familiari.
Beccati questa Macina, Antonio Banderas!